
Gli assistenti virtuali hanno percorso una straordinaria evoluzione negli ultimi anni. Ciò che è cambiato non è semplicemente la tecnologia sottostante, ma soprattutto la qualità dell'interazione e la capacità di creare esperienze significative e memorabili.
I moderni assistenti virtuali, infatti, hanno compiuto un salto di qualità fondamentale: non si limitano più a rispondere meccanicamente alle domande, ma sono in grado di comprendere il contesto, adattarsi all'interlocutore, mostrare personalità ed empatia. Questo li trasforma da semplici strumenti informativi a vere e proprie presenze digitali con cui è possibile stabilire una connessione autentica.
La transizione è stata profonda: dall'automazione delle risposte all'umanizzazione dell'esperienza. Ciò che rende questi nuovi assistenti virtuali così rivoluzionari è la loro capacità di suscitare emozioni positive, di creare momenti memorabili, di stabilire un legame che va ben oltre la semplice trasmissione di informazioni.
E non c'è forse ambito in cui questa evoluzione mostri maggiori potenzialità di quello culturale, dove l'emozione e la conoscenza si intrecciano naturalmente.
In questo articolo esploreremo come gli avatar interattivi stiano trasformando profondamente l'esperienza culturale e turistica in molteplici contesti. Scopriremo perché un'interfaccia "umana" fa davvero la differenza, analizzando applicazioni concrete nei musei, nei luoghi turistici e negli enti fieristici. Esamineremo il loro impatto sull'accessibilità linguistica e culturale, approfondiremo le loro potenzialità educative e ci avventureremo nelle nuove frontiere della realtà virtuale e aumentata. Dalle tecnologie di simulazione tessile alla personalizzazione dell'esperienza, fino all'integrazione con eventi dal vivo: un viaggio completo nel presente e nel futuro di una tecnologia che sta ridefinendo il nostro modo di interagire con il patrimonio culturale.
Il potere dell'incarnazione: perché un avatar fa la differenza.
"Ma non basta usare ChatGPT sul telefono? Non posso semplicemente scattare una foto e fare una domanda?"
È una domanda legittima che molti si pongono. Certamente, i moderni assistenti AI accessibili tramite smartphone offrono grande praticità. Tuttavia, gli avatar interattivi rispondono a esigenze fondamentalmente diverse, creando valore in scenari specifici dove la semplice chat AI non è sufficiente.
Ciò che distingue veramente un avatar interattivo è la sua capacità di "incarnare" un personaggio specifico, un elemento che crea una connessione emotiva impossibile da ottenere con un'interfaccia testuale generica.
Questa incarnazione diventa particolarmente preziosa in diversi contesti:
- Personaggi storici: Quando Leonardo da Vinci in persona vi spiega il suo processo creativo per la Gioconda, l'impatto emotivo e la memorabilità dell'esperienza sono incomparabili rispetto alla lettura delle stesse informazioni.
- Mascotte e personaggi di brand: Per istituzioni con mascotte riconoscibili o personaggi associati al loro marchio, dare vita a queste figure attraverso un avatar crea continuità e rafforza l'identità.
- Specialisti e guide: Un avatar che rappresenta uno specifico ruolo (lo scienziato, l'archeologo, il curatore) può comunicare non solo informazioni ma anche la passione e la prospettiva unica di quella professione. È importante sottolineare che questi assistenti virtuali non sostituiscono il lavoro umano, ma lo trasformano e lo arricchiscono. Creano nuove opportunità professionali: gli esperti umani diventano i "curatori" dei contenuti e della personalità dell'assistente, concentrandosi su compiti a più alto valore aggiunto come la ricerca, l'interpretazione culturale e l'aggiornamento delle conoscenze. Si crea così un'interessante simbiosi dove la tecnologia potenzia la capacità divulgativa degli specialisti umani, estendendone la portata ben oltre i limiti fisici e temporali di una visita guidata tradizionale.
- Figure localizzate: Un avatar che rappresenta un personaggio locale (il gondoliere veneziano, l'artigiano fiorentino) può trasmettere non solo informazioni ma anche il patrimonio culturale immateriale di un luogo.
L'avatar aggiunge dimensioni che la semplice chat non può offrire: presenza visiva, linguaggio del corpo, espressività emotiva e contestualizzazione culturale. Tutti elementi che contribuiscono a creare non solo un trasferimento di informazioni, ma una vera e propria esperienza memorabile.
Immaginate di entrare al Louvre e di essere accolti non da un'audioguida generica, ma da un Leonardo da Vinci virtuale che vi guida attraverso le sue opere, rispondendo alle vostre domande con lo spirito e la profondità del genio rinascimentale. O di visitare Pompei accompagnati da un cittadino romano che vi racconta la vita quotidiana prima dell'eruzione del Vesuvio.
Questi scenari non sono solo visioni futuristiche: molti di essi sono già realtà oggi, mentre altri stanno rapidamente diventando accessibili grazie ai continui progressi tecnologici. Ad esempio, come scoprirete più avanti nell'articolo, al Vittoriale degli Italiani è già possibile interagire con un assistente virtuale che racconta la vita e le opere di d'Annunzio. Allo stesso modo, si possono implementare soluzioni per tour virtuali immersivi di impianti industriali con guide avatar. Continuando a leggere, esploreremo sia le applicazioni già mature che quelle in fase di sviluppo, per offrire una panoramica completa delle potenzialità presenti e future di questa tecnologia.
Le istituzioni culturali che oggi iniziano a investire in questa tecnologia non stanno semplicemente adottando uno strumento attuale, ma si stanno posizionando strategicamente per il futuro, creando asset che potranno essere facilmente adattati alle nuove piattaforme man mano che queste si diffonderanno.
Nei musei: guide personalizzate e accessibilità aumentata.
I musei stanno già sperimentando con successo l'implementazione di avatar interattivi. Al Vittoriale degli Italiani, per esempio, l’avatar ufficiale di Gabriele d’Annunzio accoglie i visitatori e risponde alle loro curiosità sulla vita di d'Annunzio e sulla storia del complesso monumentale. L'avatar non si limita a recitare nozioni, ma adatta il suo discorso in base all'interesse mostrato dal visitatore, approfondendo gli argomenti che suscitano maggiore curiosità.
La sala presso il Vittoriale che ospita l'avatar di d'Annunzio realizzato da Hypertrue
Un aspetto particolarmente interessante per il futuro degli assistenti è la possibilità di implementare sistemi di "memoria" delle interazioni, permettendo esperienze sempre più personalizzate. Questi sistemi potrebbero, per esempio, riconoscere se un visitatore è già stato al museo, suggerendo nuovi percorsi o approfondimenti su opere non viste in precedenza.
Nei luoghi turistici: informazione contestuale e storytelling.
Nel contesto turistico, l'assistente virtuale può trasformare radicalmente l'esperienza di visita, rendendo più accessibile, coinvolgente e personalizzato il patrimonio culturale di un luogo.
In un centro storico, ad esempio, un'app mobile con un avatar interattivo può riconoscere i luoghi che si stanno visitando e offrire informazioni contestuali. Immaginate di puntare il telefono verso una chiesa medievale e vedere apparire un monaco che vi racconta la storia dell'edificio, le leggende associate, i dettagli architettonici da non perdere. O di inquadrare una piazza e avere un personaggio storico che narra gli eventi significativi che vi si sono svolti.
Questa tecnologia va ben oltre i semplici totem fissi, permettendo un'esperienza fluida e continua durante tutta la visita, adattandosi al ritmo e agli interessi del visitatore. L'avatar può suggerire itinerari alternativi in base al tempo a disposizione, indicare ristoranti che servono piatti tipici locali, o raccontare aneddoti e curiosità che non si troverebbero nelle guide turistiche convenzionali.
Gli assistenti virtuali possono così trasformare un luogo turistico da semplice "cartolina" a esperienza narrativa, intrecciando storie, leggende, informazioni pratiche e curiosità in un dialogo naturale che si adatta agli interessi specifici del visitatore.
Negli enti fieristici: asset strategico e servizio a valore aggiunto.
Nel contesto delle fiere ed esposizioni, l'assistente virtuale può diventare molto più che uno strumento di orientamento: un vero e proprio asset strategico per l'ente fieristico. Si può avere un sistema riconfigurato e personalizzato per ogni evento, adattandosi completamente all'identità visiva e ai contenuti specifici di ogni fiera.
L'ente fieristico può offrire agli espositori la possibilità di "noleggiare" l'assistente virtuale come servizio premium per il proprio stand. Un espositore di macchinari industriali, ad esempio, potrebbe avere un avatar che illustra dettagliatamente le caratteristiche tecniche dei prodotti esposti, risponde a domande specifiche e raccoglie contatti di potenziali clienti interessati. Questo servizio diventa un differenziatore competitivo che l'ente può monetizzare, creando al contempo un'esperienza più ricca per i visitatori.
La raccolta dati diventa poi un ulteriore elemento di valore: l'ente fieristico può offrire agli espositori insight preziosi sulle domande più frequenti, sul livello di interesse generato, e sui temi che hanno catturato maggiormente l'attenzione dei visitatori.
Negli eventi live: interazione in tempo reale e presenza digitale.
Un ambito particolarmente entusiasmante per gli avatar interattivi è quello degli eventi dal vivo, dove possono creare momenti di straordinario impatto e sorpresa. Questo potenziale si è concretizzato brillantemente durante l'evento "Information Makes Wonder" (IMW) organizzato da Confindustria al Teatro Grande di Brescia, dove Hypertrue ha realizzato un avatar personalizzato che ha interagito in tempo reale sul palco, dialogando con i presentatori e rispondendo alle domande del pubblico. L'effetto di questa presenza digitale ha trasformato un tradizionale evento corporate in un'esperienza memorabile e all'avanguardia.
Immaginate una conferenza dove il relatore dialoga in diretta con un personaggio storico o una figura di spicco che non può essere fisicamente presente, o un evento aziendale dove il CEO interagisce con la mascotte del brand che prende vita su un maxischermo. Questi avatar "live" rispondono in tempo reale alle domande, partecipano a panel di discussione, presentano contenuti e interagiscono dinamicamente con i presentatori fisicamente presenti e con il pubblico. La tecnologia di rendering in tempo reale, combinata con sistemi di intelligenza artificiale conversazionale, permette di creare una presenza digitale fluida e naturale che può adattarsi all'andamento imprevedibile di un evento dal vivo.
L'avatar interattivo del drago "Futuro", realizzato per Confindustria Brescia e presente sul palco del Teatro Grande durante l'evento IMW 2024
Per eventi di grande portata, come quello di Brescia, l'avatar può apparire su maxischermi interagendo con più moderatori contemporaneamente, mentre per configurazioni più intime può essere visualizzato su display dedicati che permettono un'interazione più personale e diretta. In entrambi i casi, l'elemento distintivo è la reattività istantanea e la capacità di adattarsi dinamicamente al contesto dell'evento, creando un'esperienza che fonde in modo spettacolare il mondo fisico e quello digitale.
Abbattere barriere: accessibilità e multilingua.
Uno degli aspetti più rivoluzionari degli assistenti virtuali è la loro capacità di abbattere barriere linguistiche e culturali con una naturalezza impossibile per le tradizionali soluzioni di traduzione.
Si pensi ad un piccolo museo locale che improvvisamente diventa accessibile a visitatori da tutto il mondo. L'assistente virtuale non si limita a tradurre meccanicamente le informazioni, ma le adatta al contesto culturale dell'interlocutore, usando riferimenti comprensibili e rilevanti per ciascuna cultura.
La tecnologia di clonazione vocale, inoltre, permette di mantenere la stessa "persona" digitale attraverso diverse lingue, creando continuità nell'esperienza. Un unico avatar può parlare italiano con un turista di Milano, rispondere in inglese a una famiglia americana e poi passare al giapponese con un gruppo da Tokyo, mantenendo lo stesso tono, personalità e livello di conoscenza.
Ma l'accessibilità va oltre la dimensione linguistica. Gli assistenti virtuali possono essere configurati per comunicare efficacemente con persone con diverse esigenze:
- Per visitatori con disabilità uditive, possono sfruttare componenti visive e testo scritto
- Per persone con disabilità visive, possono intensificare l'aspetto conversazionale
- Per bambini o persone con difficoltà cognitive, possono adattare il linguaggio e il ritmo della comunicazione
Questa flessibilità rende la cultura veramente accessibile a un pubblico molto più ampio, trasformando l'inclusività da semplice dichiarazione d'intenti a realtà concreta.
Apprendimento interattivo: didattica ed edutainment.
"Dimmi e io dimentico, mostrami e io ricordo, coinvolgimi e io imparo." Questa frase attribuita a Benjamin Franklin cattura perfettamente il valore degli assistenti virtuali in ambito educativo.
L'apprendimento diventa notevolmente più efficace quando è interattivo, quando stimola curiosità e domande, quando crea connessioni emotive con la materia studiata. Ed è esattamente qui che gli avatar AI brillano.
Serious games: quando l'apprendimento diventa gioco.
Una delle applicazioni più promettenti degli avatar interattivi è nel campo dei "serious games", videogiochi educativi progettati per combinare apprendimento e intrattenimento. In questo contesto, l'avatar può assumere il ruolo di guida, mentore o compagno di avventura, conducendo l'utente attraverso esperienze ludiche con un solido valore formativo.
Per i bambini, un serious game potrebbe trasformare l'apprendimento della storia in un'avventura interattiva: immaginate un gioco ambientato nell'antica Roma dove un centurione virtuale guida il giovane giocatore in missioni che richiedono la conoscenza di fatti storici, o un'avventura scientifica dove un avatar-scienziato accompagna l'esplorazione del corpo umano o dello spazio.
Ma i serious games non sono solo per bambini. Nel contesto professionale, simulazioni interattive con avatar possono creare scenari di training altamente efficaci: un medico può esercitarsi nella comunicazione con pazienti simulati, un addetto al servizio clienti può migliorare le proprie capacità di gestione dei reclami, un manager può affinare le proprie competenze di leadership in situazioni critiche.
Anche nel marketing, i serious games con avatar intelligenti offrono opportunità innovative: un mini-gioco dove l'avatar è la mascotte del brand che guida l'utente alla scoperta di un nuovo prodotto, combinando intrattenimento e informazione in un'esperienza coinvolgente e memorabile. Questi approcci trasformano la tradizionale comunicazione di prodotto in un'esperienza interattiva che aumenta significativamente il coinvolgimento e la memorabilità.
Tour virtuali guidati: dalla VR di oggi all'AR di domani.
Un'area particolarmente promettente per gli assistenti virtuali è quella dei tour guidati immersivi, un settore che sta già rivoluzionando diversi ambiti ben oltre quello turistico-culturale tradizionale.
La realtà virtuale (VR) è già oggi una tecnologia matura che permette di creare esperienze immersive complete, trasportando virtualmente il visitatore in luoghi distanti o inaccessibili. In questo contesto, gli avatar interattivi diventano guide indispensabili che accompagnano l'utente nell'esplorazione di questi spazi virtuali.
Applicazioni industriali e B2B.
Nel settore industriale, questa tecnologia sta dimostrando un valore straordinario. Immaginate uno stabilimento produttivo che può essere visitato virtualmente da potenziali clienti in tutto il mondo, con un avatar che guida il tour, spiega i processi produttivi e risponde a domande tecniche specifiche. Questo elimina la necessità di costosi viaggi in fase preliminare, accelerando il processo decisionale.
Un vantaggio fondamentale di questi sistemi è la loro disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che permette a clienti in qualsiasi fuso orario di effettuare tour virtuali nel momento più conveniente per loro. Inoltre, l'avatar può interagire in qualsiasi lingua, abbattendo le barriere linguistiche che spesso complicano le relazioni commerciali internazionali.
Ogni interazione viene inoltre tracciata e analizzata, generando preziose informazioni sugli interessi specifici dei potenziali clienti: quali componenti hanno suscitato più domande? Su quali aspetti tecnici si sono soffermati maggiormente? Queste informazioni permettono di personalizzare il follow-up commerciale, aumentando significativamente le probabilità di conversione.
Per i produttori di macchinari o impianti di grandi dimensioni, un tour virtuale guidato può mostrare l'integrazione di un nuovo impianto in uno spazio esistente. L'avatar può illustrare il funzionamento, evidenziare i vantaggi rispetto alle soluzioni concorrenti, e simulare scenari operativi. Quando la visita fisica è importante per concludere l'affare, questa tecnologia diventa un potente strumento di pre-vendita che aumenta significativamente il tasso di conversione.
Verso l'AR e i dispositivi indossabili.
Mentre la VR è già una realtà consolidata per esperienze completamente immersive, la realtà aumentata (AR) rappresenta il prossimo orizzonte. A differenza della VR che crea un ambiente completamente digitale, l'AR sovrappone elementi digitali al mondo reale, arricchendo l'esperienza fisica anziché sostituirla.
I dispositivi indossabili AR sono ancora in fase di sviluppo ma promettono di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con gli spazi fisici. Gli avatar sviluppati oggi potranno essere perfettamente adattati a questi nuovi dispositivi quando diventeranno mainstream, permettendo interazioni ancora più naturali e contestuali.
Nel frattempo, gli smartphone offrono già capacità AR sufficienti per creare esperienze significative. Un visitatore può inquadrare un monumento con il proprio telefono e interagire con un avatar che appare sovrapposto all'ambiente reale, combinando il meglio di entrambi i mondi: l'autenticità dell'esperienza fisica e la ricchezza informativa dell'interazione digitale.
Investire oggi in avatar interattivi significa quindi essere pronti per il futuro dell'esperienza culturale e turistica, creando asset che potranno essere facilmente adattati alle nuove tecnologie man mano che queste matureranno e si diffonderanno.
Eleganza digitale: la tecnologia dei tessuti virtuali.
Un elemento che contribuisce significativamente al realismo e all'impatto visivo degli avatar interattivi è la simulazione sofisticata dei tessuti e dell'abbigliamento. Questa tecnologia, che un tempo era appannaggio esclusivo dei film d'animazione ad alto budget, è ora accessibile per applicazioni in tempo reale, portando gli avatar a un nuovo livello di realismo ed eleganza.
Una delle fasi di elaborazione dell'abito dell'avatar di Gabriele d'Annunzio
I moderni sistemi di simulazione tessile permettono di riprodurre con straordinaria fedeltà le proprietà fisiche dei diversi materiali: la fluidità della seta, la rigidità del broccato, la morbidezza del velluto. Gli abiti virtuali rispondono realisticamente ai movimenti dell'avatar, con pieghe, drappeggi e ondeggiamenti che rispettano le leggi della fisica.
Questa capacità apre scenari particolarmente interessanti in diversi ambiti:
- Moda e costume storico: I musei della moda possono mostrare capi d'epoca indossati da avatar che li valorizzano con movimenti naturali, permettendo di apprezzare dettagli altrimenti difficili da osservare in vetrina. Un visitatore potrebbe vedere come un abito del '700 si muoveva effettivamente quando indossato, o come un kimono tradizionale veniva portato nelle diverse occasioni sociali.
- Presentazioni di collezioni: Brand di moda possono utilizzare avatar per presentazioni virtuali dove i capi rispondono realisticamente ai movimenti, offrendo una visione dinamica delle collezioni accessibile da qualsiasi luogo.
- Patrimonio culturale: La ricostruzione di abiti tradizionali e costumi storici su avatar permette di preservare e divulgare aspetti del patrimonio culturale immateriale legati all'abbigliamento e alle tradizioni tessili.
- Formazione professionale: Scuole di design e moda possono utilizzare avatar con simulazioni tessili avanzate per insegnare il comportamento dei diversi materiali, come cadono, come si muovono, come interagiscono con il corpo.
Un abito realistico realizzato dai 3D artist di Hypertrue
Questa tecnologia contribuisce significativamente alla "sospensione dell'incredulità" che permette all'utente di stabilire una connessione emotiva con l'avatar, aumentando l'efficacia complessiva dell'interazione.
Interfacce dell'intelligenza artificiale: l'avatar come scelta strategica.
Un aspetto fondamentale da considerare quando si parla di assistenti virtuali è che l'avatar rappresenta solo una delle possibili interfacce attraverso cui l'intelligenza artificiale può interagire con gli utenti. Questa flessibilità consente di adattare l'esperienza a diversi contesti e necessità.
Le principali interfacce oggi disponibili includono:
- Chat testuale: L'interfaccia più semplice e diffusa, ideale per interazioni rapide che richiedono poca banda e si integrano facilmente in siti web e app.
- Email e comunicazione asincrona: Perfetta per richieste più complesse che richiedono tempi di elaborazione più lunghi o per follow-up programmati.
- Voce: Assistenti vocali che non richiedono interazione visiva, ideali per situazioni in cui l'utente ha le mani o gli occhi occupati.
- Avatar digitali: L'incarnazione visiva dell'assistente, che aggiunge dimensioni di comunicazione non verbale e presenza.
La scelta dell'interfaccia più appropriata dipende da numerosi fattori: il contesto d'uso, gli obiettivi comunicativi, il pubblico di riferimento e le risorse disponibili. Spesso, la soluzione ottimale prevede un approccio multimodale, dove l'utente può interagire con lo stesso assistente attraverso diverse interfacce a seconda delle circostanze.
L'avatar, in questo panorama, rappresenta l'opzione più immersiva e "umana", particolarmente efficace quando:
- Si desidera creare un'esperienza memorabile e distintiva
- L'identità del personaggio rappresentato è importante per la narrazione
- La comunicazione non verbale aggiunge valore significativo al messaggio
- Si vuole stabilire una connessione emotiva con l'utente
È importante sottolineare che gli avatar non sono necessariamente rappresentazioni umane. Possono assumere forme diverse: personaggi di fantasia, animali parlanti, oggetti antropomorfizzati, o creature immaginarie. Questa flessibilità permette di adattare l'avatar al contesto specifico e al pubblico target: un dinosauro animato per un museo di scienze naturali frequentato da bambini, un oggetto storico "che prende vita" in un museo archeologico, o una mascotte aziendale in un contesto fieristico.
Il valore degli avatar non sta quindi nel sostituire le altre interfacce, ma nell'offrire un'opzione aggiuntiva particolarmente potente per scenari specifici dove la dimensione della presenza e della personalizzazione fa la differenza.
Dietro le quinte: l'ecosistema tecnologico degli avatar AI.
Cosa rende possibile questa magia digitale? Dietro un assistente virtuale efficace si nasconde un ecosistema tecnologico complesso, che va ben oltre la semplice interfaccia che il visitatore vede.
L'assistente virtuale è il risultato di un'integrazione sapiente tra interfaccia visiva, sistemi di intelligenza artificiale conversazionale, e processi di evoluzione continua guidati dall'esperienza umana. Come dimostra l'approccio di Hypertrue, non si tratta di singole tecnologie isolate, ma di componenti che lavorano in sinergia per creare un'esperienza coerente e coinvolgente.
Dettaglio dell'interfaccia di Twin Sense AI per il monitoraggio e il controllo degli avatar digitali
Un elemento fondamentale è il sistema di monitoraggio e analisi che permette di raccogliere dati preziosi sulle interazioni, identificare pattern ricorrenti e migliorare costantemente sia le risposte che l'esperienza complessiva. Questo monitoraggio consente anche di adattare la "personalità" dell'assistente al contesto specifico: più formale in un museo d'arte classica, più giocoso in un museo interattivo per bambini.
Ma la tecnologia da sola non basta. È il servizio di evoluzione continua che fa la differenza tra un semplice gadget tecnologico e uno strumento culturale veramente efficace. Un team di esperti che analizza regolarmente le interazioni, aggiorna la base di conoscenza e affina le risposte in base ai feedback è ciò che garantisce che l'assistente diventi sempre più competente e rilevante nel tempo.
La vera magia di questo ecosistema integrato è che ogni componente amplifica l'efficacia degli altri, trasformando un semplice strumento tecnologico in un'esperienza culturale memorabile e in una risorsa strategica per istituzioni culturali che desiderano distinguersi nell'era digitale.
Oltre l'orizzonte: il futuro è già qui.
Abbiamo esplorato le molteplici dimensioni in cui gli assistenti virtuali stanno trasformando l'esperienza culturale, turistica e fieristica. Da Leonardo da Vinci che vi guida personalmente attraverso le sue opere, a un avatar che presenta il vostro prodotto 24 ore su 24 in qualsiasi lingua, fino a esperienze educative che trasformano l'apprendimento in un'avventura coinvolgente.
Ciò che emerge chiaramente è che non stiamo parlando di una tecnologia del futuro, ma di soluzioni già disponibili oggi, che stanno rapidamente evolvendo per diventare sempre più sofisticate e accessibili.
Come abbiamo visto nei casi del Vittoriale degli Italiani, e in numerose applicazioni industriali e B2B, gli avatar interattivi stanno già dimostrando il loro valore in contesti reali. Al contempo, stanno gettando le basi per le esperienze del domani, quando la convergenza con tecnologie come realtà aumentata e dispositivi indossabili creerà possibilità ancora più straordinarie.
La domanda per chi opera nel settore culturale, turistico o fieristico non è più "se" adottare questa tecnologia, ma "come" implementarla in modo strategico per massimizzarne il valore. Come potrebbe un assistente virtuale trasformare l'esperienza che offrite ai vostri visitatori o clienti? Quale personaggio potrebbe incarnare perfettamente i valori e la storia che desiderate comunicare?
Vi invitiamo a esplorare queste possibilità, a immaginare come un assistente virtuale potrebbe diventare il vostro ambasciatore digitale, creando connessioni autentiche e memorabili con il vostro pubblico. Perché, come abbiamo visto attraverso questo articolo, quando uniamo la potenza dell'intelligenza artificiale con l'impatto emotivo di un'interfaccia umana, non stiamo semplicemente condividendo informazioni: stiamo creando esperienze che lasciano il segno.
E allora, quale storia volete che il vostro avatar racconti?